Università degli Studi di Firenze_Facoltà di Architettura _ Corso di Laurea in Progettazione della Moda _ Curriculum Abbigliamento
Tesi di laurea di Giuseppe Luca Leonardo Morreale ARMONIA FORMALE NELL’ESSENZA DELLO STILE ITALIANO Firenze, 13 Luglio 2011
Relatore : prof. arch. Alessandro Ubertazzi _ Correlatore : arch. prof. Generoso Matteis
La proporzionata armonia. Premessa di Generoso Matteis.

(…) Il pittore è padrone di tutte le cose che possono cadere in pensiero all’uomo, perciocché s’egli ha desiderio di vedere bellezze che lo innamorino, egli è signore di generarle, e se vuol vedere cose mostruose che spaventino, o che sieno buffonesche e risibili, o veramente compassionevoli, ei n’è signore e creatore. E se vuol generare siti deserti, luoghi ombrosi o freschi ne’ tempi caldi, esso li figura, e cosí luoghi caldi ne’ tempi freddi. Se vuol valli, il simile; se vuole dalle alte cime di monti scoprire gran campagna, e se vuole dopo quelle vedere l’orizzonte del mare, egli n’è signore; e cosí pure se dalle basse valli vuol vedere gli alti monti, o dagli alti monti le basse valli e spiaggie. Ed in effetto ciò che è nell’universo per essenza, presenza o immaginazione, esso lo ha prima nella mente, e poi nelle mani, e quelle sono di tanta eccellenza, che in pari tempo generano una proporzionata armonia in un solo sguardo qual fanno le cose. (…) “Trattato della Pittura” Leonardo da Vinci, Primo volume, parte prima, punto 9.

Il progetto è stato sviluppato con l’obiettivo di partecipare ad uno dei tanti concorsi celebrativi, dei 150 anni di Unità di Italia, con oggetto “Un talento per la scarpa, a forma di stivale”, evocazione della forma geografica della Nazione Italia. La ricerca sviluppata con la tesi Giuseppe Luca Leonardo Morreale , ha richiesto una attento studio dello sviluppo storico-formale degli stivali e una impegnativa analisi delle stato dell’arte con lo sguardo ricettivo delle tendenze contemporanee. Dopo la prima fase, con sapiente capacità espressiva del tradizionale strumento matita, è stata sviluppata una quantità di bozzetti con crescendo evolutivo, dove le forme hanno preso consistenza nella costante analogia formale del corpo umano per raffinarsi e concretizzarsi in dettagli emozionali. L’espressività, strettamente mantenuta nel tema iniziale del concorso, fa sì che vengano studiate soluzioni nelle forme e nei materiali, riportate nella fattibilità concreta e la sostenibilità di impatto emozionale-commerciale. Dove il rigore dello studio del dettaglio innovativo, sfocia nella realizzazione concreta dell’oggetto senza cadere nella banale citazione nazionalistica. Il percorso progettuale porta al fluire di un’emozione percettiva dove vengono soddisfatti sia i canoni dell’armonia formale, sia il rigore della costruzione tecnica dell’oggetto stesso. Vi è stata la necessità dell’impegno sia emozionale-percettivo che tecnico, dove la ricerca è stata basata sull’intenzione di far scaturire il desiderio dell’oggetto in sé, come “oggetto del desiderio”,  rispettando il rigore richiesto dalla produzione. Devo evidenziare che non è stato semplice guidare un talento, paragonabile a tutti gli effetti al pittore definito da Leonardo da Vinci, con il metodo progettuale tanto caro alla produzione industriale. 

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